Briciole di pane

La mia storia nella Storia
Questo contenuto è dedicato agli insegnanti e ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado
  
L'dea
Gli studenti delle scuole superiori di oggi sono nati nel XXI secolo. Ma i loro genitori sono stati bambini nei cosiddetti “anni di piombo” e i loro nonni certamente li hanno vissuti, ognuno dalla propria irripetibile prospettiva, e così zii, vicini di casa, conoscenti. Un patrimonio di conoscenze ed esperienze, piccolo o grande, da scoprire e raccogliere cimentandosi in un progetto di storia orale, perché non vada disperso.
Le tappe
Dopo un’introduzione alla metodologia e alle tecniche della storia orale, alle avvertenze e agli strumenti per raccogliere le testimonianze, i ragazzi sono invitati a individuare, nella propria cerchia di famigliari e conoscenti, i potenziali soggetti da intervistare.
Segue l’elaborazione di una traccia di intervista da cui partire. In armonia con la complessità caratteristica degli anni Settanta del Novecento, il focus non deve essere solo su ricordi collegati al terrorismo (ed eventuale esperienza diretta degli intervistati, nel caso di persone che lavoravano per lo Stato o le forze dell’ordine), ma anche su eventuali esperienze di militanza, attivismo politico, sindacale, sociale, sulla vita e il lavoro in quegli anni.
I ragazzi, singolarmente o in gruppi, procedono quindi a intervistare i “testimoni”, avendo cura di lasciare loro spazio per “digressioni” rispetto alla traccia di intervista, registrando audio o video.
Le interviste sono successivamente sbobinate e confrontate.
Il punto d'arrivo
La peculiare natura dei materiali si presta a costruire dei piccoli “archivi”, insieme a micro-documentari o prodotti audio, come podcast o trasmissioni radiofoniche.
Note di metodo
L’esperienza “sul campo” permette ai di sperimentare potenzialità e difficoltà della storia orale. Scopo del progetto è far realizzare ai ragazzi la grande varietà di esperienze di cui è stata costellata la stagione degli anni Settanta del Novecento, da una parte, e far emergere vissuti, percezioni, emozioni che danno tridimensionalità alla ricostruzione storica o cronachistica degli avvenimenti. Un elemento di ulteriore arricchimento è rivitalizzare la trasmissione di memorie tra le generazioni, creando un luogo in cui possa avvenire quello scambio che in passato avveniva naturalmente all’interno di gruppi politici o sindacali e nelle famiglie.