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Archivio di Stato di Bologna

L'Archivio di Stato di Bologna, istituito con rd del 22 ottobre 1874, n. 2256, cominciò a funzionare nel corso dell'anno seguente. L'esigenza di conservare i fondi archivistici, sparsi nei vari luoghi della città, in un unico archivio centrale o grande archivio, era stata avvertita nel decennio precedente in alcuni ambienti intellettuali locali: alla base dell'istituzione dell'archivio bolognese c'è dunque una scelta culturale. L'istituto conserva documentazione prodotta dagli uffici pubblici bolognesi dal Medioevo ai giorni nostri (il documento più antico è del 922 d.C.). Si trovano inoltre gli archivi di famiglie nobili, di chiese e conventi, di ospedali, dell'antica università, dei notai bolognesi, e un ricco materiale cartografico e catastale. Il patrimonio è costituito da circa 248.000 pezzi archivistici, collocati su oltre 35 km di scaffalature. La sede è nel complesso monumentale dei Celestini - le cui origini risalgono al sec. XIV -, recuperato e ristrutturato dal demanio statale a partire dagli anni Trenta del Novecento per renderlo idoneo ad accogliere l'Archivio di Stato. Il trasferimento degli uffici e di parte dei fondi archivistici avvenne nel 1940. Negli anni successivi e fino ai giorni nostri i costanti interventi di recupero edilizio hanno consentito di rinnovare e ampliare gli spazi destinati alla sala di studio, ai laboratori di fotoriproduzione e restauro, alla scuola di archivistica e all'attività didattico-promozionale. Dipende dall'Archivio di Stato di Bologna la sezione di Archivio di Stato di Imola, istituita con dm 27 marzo 1972.

Fonti Archivistiche